Innovativi Occhiali VR Miniaturizzati per Topi e Le Loro Sorprendenti Applicazioni

Vrmmp Desk

Nel mondo della ricerca scientifica e della neurobiologia, una recente innovazione ha aperto nuove strade: piccoli occhiali VR per topi. Sviluppati dai ricercatori della Northwestern University, questi occhiali rappresentano un passo avanti significativo rispetto ai sistemi VR tradizionali utilizzati in passato.

Prima di questa invenzione, gli esperimenti con i topi venivano condotti utilizzando grandi schermi computerizzati o di proiezione che circondavano l’animale, ma questi metodi presentavano limitazioni. Ad esempio, i topi potevano intravedere l’ambiente del laboratorio oltre gli schermi, e la piattezza degli schermi stessi non riproduceva efficacemente la profondità tridimensionale. Inoltre, questi setup non erano in grado di simulare minacce dall’alto, come uccelli predatori, a causa della difficoltà di montare schermi sopra la testa dei topi.

Il nuovo sistema di occhiali VR, denominato Miniature Rodent Stereo Illumination VR (iMRSIV), supera queste limitazioni. Consiste in due lenti e due schermi, uno per ciascun lato della testa, per illuminare separatamente ciascun occhio, fornendo così una visione 3D. Questo sistema offre a ciascun occhio un campo visivo di 180 gradi, immergendo completamente il topo e isolandolo dall’ambiente circostante.

Una differenza fondamentale rispetto agli occhiali VR umani è che il sistema iMRSIV non si avvolge attorno alla testa del topo. Invece, gli occhiali sono fissati all’allestimento sperimentale e posizionati molto vicino al viso del topo. Dato che il topo corre sul posto su un tapis roulant, gli occhiali coprono comunque il suo campo visivo.

Un vantaggio significativo di questo nuovo sistema è la riduzione dei tempi di addestramento per i topi. Gli studi hanno mostrato che i cervelli dei topi che indossavano gli occhiali venivano attivati in modi molto simili a quelli degli animali liberi di muoversi e che i topi con gli occhiali si impegnavano nella scena molto più rapidamente rispetto a quelli con i sistemi VR tradizionali. Dopo la prima sessione, erano già in grado di completare il compito, indicando una maggiore naturalezza nell’interazione con l’ambiente virtuale.

Questo sviluppo non solo migliora la qualità della ricerca in laboratorio, ma rende anche la ricerca neurobiologica più accessibile. Poiché gli occhiali sono relativamente economici e richiedono configurazioni di laboratorio meno intensive, potrebbero rendere la tecnologia VR più disponibile ad altri laboratori.

Oltre a studiare le reazioni dei topi a minacce come predatori, in futuro i ricercatori sperano di esplorare situazioni in cui il topo non è preda, ma predatore, osservando l’attività cerebrale mentre inseguono una piccola preda, come una mosca. Questo tipo di attività comporta molta percezione della profondità e stima delle distanze, elementi che ora possono essere catturati grazie a questa nuova tecnologia.

In definitiva, questa innovazione nei sistemi VR per i topi non solo migliora la qualità e l’efficacia della ricerca scientifica, ma apre anche nuove prospettive per comprendere come il cervello umano si adatta e reagisce all’esposizione ripetuta alla realtà virtuale.

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