Keiros, visore per la realtà virtuale: ecco quello che si definisce un buon prodotto.
Ebbene sì, dobbiamo assolutamente prenderlo in considerazione. Dobbiamo fuggire da questa realtà reale che spesso non ci piace, e dobbiamo rifugiarci nella realtà virtuale. Che ovviamente non è realtà, altrimenti non sarebbe virtuale.
Allora predisponiamoci per splendidi viaggi astrali, astronomici, metafisici, per entrare in quei mondi che avevamo solo immaginato con la fantasia. Adesso la fantasia può assumere i contorni del concreto con la realtà virtuale, perché possiamo starci dentro, viverci dentro.
In verità di tratta di una magnifica forma di alienazione, una delle più formidabili. Si entra in paesaggi sconosciuti, si è a contatto con persone che non immaginavamo, la nostra mente naviga come non mai, e il tutto facendo lavorare alla grande la nostra fantasia.
Non siamo di fronte a un quadro, non siamo di fronte a una scultura, per quanto belle queste forme d’arte possano essere: siamo di fronte alla realtà costruita con la fantasia, e il nostro non è un ruolo di contemplazione, passivo. Il nostro è un ruolo attivo, dove a costruire siamo noi, proprio noi.
Se una volta per discostarci dalla realtà si utilizzavano altri mezzi, ora si può provare con la realtà virtuale, che almeno non fa male da un punto di vista strettamente fisico. Sotto il profilo psicologico chi lo sa, forse sì. Ma basta non farci coinvolgere totalmente da questi strumenti, usarli con moderazione e cautela, cum grano salis, e tutto andrà bene.
Niente droghe, niente alcol, solo una sana realtà simulata. Col miglioramento della tecnologia, la realtà virtuale si è andata sempre più sviluppando, con ambientazioni più realistiche, più vere. Certo, ci sarebbe anche la possibilità di vedere coinvolti tutti i sensi, anche il tatto e l’olfatto, ma in fin dei conti noi ci accontentiamo di vedere e ascoltare, e per far questo è necessario solo un buon visore, un visore tecnologicamente avanzato e che ci dia soddisfazione.
Per il resto possiamo fare come ci pare. Possiamo usare degli appositi oculari, che ovviamente servono a trasferire i suoni verso l’utente. Possiamo usare dei guanti appositi, che possono pure sostituire il mouse, la tastiera, il joystick, la trackball e così via. Questi guanti possono essere utilizzati per movimenti, per dare comandi, per digitare su eventuali tastiere virtuali e quant’altro.
Oppure addirittura possiamo utilizzare una Cybertuta. Sì, proprio una cybertuta. Se non abbiamo paura delle critiche o di sembrare ridicoli, possiamo fare anche questo. Addirittura la Cybertuta può fare una scansione tridimensionale del corpo dell’utilizzatore, trasferendola nell’ambiente virtuale. Dobbiamo però dire, a onor del vero, che quella che sembrava dover essere negli ultimi anni una vera e proprio rivoluzione, specialmente nel gioco, non è stata tale. Almeno finora.
Chissà, forse la gente non è ancora sufficientemente preparata alla realtà virtuale, a questa dimensione diversa dell’esistenza; o forse preferisce vivere ancora un gioco più tradizionale. Fatto sta che da diversi anni i dispositivi di realtà virtuale non hanno avuto un successo esaltante. Ci sono, ne hanno fatti diversi, ma con scarso entusiasmo, dai più vecchi ai più recenti.
HTC VIVE e VIVE Pro; Oculus Rift, fra i più famosi; Playstation VR; Razer OSVR; Starr VR; Google Cardboard; Samsung Gear VR; Oculus Go da Facebook. Ma a noi adesso interessa soprattutto quello che viene considerato fra i migliori dispositivi in circolazione: Keiros Tech, visore di realtà virtuale, con alcune caratteristiche tecniche interessanti, oltre ad una certa affidabilità.
Il Visore Keiros Tech ha la dimensione dello schermo di 163X82mm, molto buono per applicazioni che consentono 3D o, per l’appunto, la realtà virtuale. Esso ha un angolo di visualizzazione di 65-75 gradi; è dotato di buone lenti in resina da 42 mm; ha la posizione delle lenti e la distanza focale regolabili con appositi tasti che si trovano sul visore.
Possiede inoltre tre cinghie regolabili e un cuscinetto traspirante per una maggiore comodità nell’utilizzo. Insomma, un buon prodotto, vale la pena di prenderlo in considerazione.