Anche se molti hanno conosciuto la “nuova” realtà virtuale associandola con il nome di Oculus, questo non è certamente l’unico device disponibile sul mercato. L’alternativa più plausibile e paragonabile è quella prodotta da HTC in collaborazione con nientedimeno che Valve, denominata, per l’appunto, HTC Vive.
La realtà virtuale è stata da sempre un sogno o un’ambizione per molti, qualcosa di astratto e molto lontano dal pratico, almeno fino agli ultimi anni. Una vera e propria rivoluzione nell’approccio e nell’interesse verso la realtà virtuale ha portato infatti alla creazione di prodotti pensati per uscire dalle nicchie di mercato e tecnologia dove i cosiddetti head mounted displays (display da portare sulla testa) erano stati a lungo relegati.
Breve storia del Vive
Quando la sperimentazione dell’Oculus era già nel vivo, nel 2014, Valve ha presentato i primi prototipi di un proprio sistema per la realtà virtuale. Phil Chen di HTC, che stava investigando per conto suo le potenzialità del VR, si interessò del progetto di Valve e scoprì che le due società potevano completarsi e cooperare armoniosamente allo sviluppo di un nuovo prodotto rivoluzionario.
Così, con una sinergia di ricerca e sviluppo tra Valve ed HTC, ha portato alla creazione dei primi prototipi funzionali del Vive, presentato ufficialmente al pubblico il primo marzo 2015.
Da quel momento, il Vive è stato perfezionato in ogni suo aspetto e si è dovuto aspettare un altro anno prima di poterlo, finalmente, preordinare.
Specifiche tecniche
L’HTC Vive ha una frequenza di aggiornamento di 90Hz e, al pari dell’Oculus Rift, utilizza due schermi separati, uno per occhio, ciascuno con una risoluzione di 1080 per 1200 pixel.
Una delle caratteristiche importanti del Vive è l’abbondanza di sensori a bordo del visore, in totale oltre 70, incluso un giroscopio microelettromeccanico, un accelerometro e sensori laser per il posizionamento.
Una delle caratteristiche più interessanti del Vive è il suo sistema di posizionamento, che si basa su due dispositivi esterni, denominati “Lighthouse”. Queste due basi emettono una luce strutturata il che, combinato con i sensori presenti sul visore stesso, consente il posizionamento con una precisione inferiore al millimetro. Il sistema è efficace in un’area ampia, approssimativamente 4,6 per 4,6 metri, dando quindi ampio spazio all’utente del visore di esplorare lo spazio virtuale con naturalezza, compiendo movimenti naturali che vengono tracciati con precisione dall’HTC Vive.
Data questa caratteristica specifica dell’HTC Vive, il visore dispone anche di un sistema di sicurezza. Una videocamera posizionata frontalmente consente al software di sistema di identificare ostacoli, sia statici che in movimento, che si trovino davanti all’utente. Il sistema di sicurezza, denominato “chaperone”, mostra automaticamente una visuale diretta del mondo reale per aiutare l’utente ad evitare collisioni con qualsiasi ostacolo rilevato.
Per chi è il Vive?
Come per i suoi più diretti concorrenti, il mercato principale del Vive è quello videoludico. Al momento dell’apertura dei pre-ordini, la lista dei giochi che avrebbero supportato il Vive contava ben 107 titoli. La politica di Valve in merito allo sviluppo per la propria piattaforma di realtà virtuale è stata, fin da subito, molto aperta, soprattutto per quanto concerne gli sviluppatori indipendenti a cui è stata data grande libertà d’azione in merito a quello che è possibile fare con il dispositivo.
Le capacità del Vive per quanto riguarda il posizionamento nello spazio rendono però possibile tutta una serie di applicazioni che vanno al di là del comparto videoludico. Ne sono un esempio svariate applicazioni in via di sviluppo o già sviluppate che spaziano dalla sanità all’architettura, dall’istruzione ad applicazioni per lo spazio sviluppate dalla NASA.
Il kit di sviluppo per il Vive, il cosidetto SDK, è stato rilasciato praticamente insieme al lancio ufficiale del dispositivo, ed include il supporto per il posizionamento spaziale tramite lighthouse ed i controller per la realtà virtuale SteamVR.
SteamVR offre inoltre supporto nativo per Unity, una popolare piattaforma di sviluppo per giochi indie e studi e sviluppatori indipendenti.
Oltre a questo, il famosissimo motore Unreal Engine 4, sul quale sono basati tanti giochi di fama, anche tra quelli definiti “tripla A”, ha annunciato quasi da subito il supporto per la tecnologia del Vive ed integrandolo completamente negli strumenti di sviluppo e produzione, al punto che è possibile sviluppare progetti VR senza particolare input da parte di un programmatore.
Tra i titoli di alto profilo che hanno aggiunto il supporto per l’HTC Vive vale la pena menzionare Elite: Dangerous.
In sostanza, il Vive è sicuramente pensato in primo luogo per i più esigenti tra i videogiocatori ma allo stesso tempo è studiato per poter fornire una vasta gamma di esperienze di realtà virtuale che non necessariamente devono avere a che fare con il giocare in se e per se.
Il presente ed il futuro dell’HTC Vive
A pochi mesi dal lancio, il sito web Road to VR ha fatto una stima, basandosi sul numero di sessioni della piattaforma Steam VR, di circa 100.000 unità HTC Vive vendute dal momento del lancio. La storia del Vive è relativamente recente perché, al contrario del più agguerrito rivale, è stato sviluppato in maniera più chiusa ma questo non ha impedito un rapido sviluppo nel corso del 2016, con la presentazione prima di un kit di terze parti per l’eye tracking e poi, verso la fine dell’anno, l’annuncio della disponibilità di una soluzione wireless, che si sposa perfettamente con l’idea di giocare non seduti al pc bensì immersi in uno spazio virtuale ed interattivo.
Sulla base delle librerie aperte e disponibili, è stato sviluppato un software che rende i giochi per Oculus Rift compatibili con l’HTC Vive.
Nel frattempo, il supporto per la piattaforma sta crescendo ed il CEO di Valve, Gabe Newell, ha annunciato a Febbraio 2017 che la Valve stessa sta sviluppando tre titoli tripla A basati su nuove IP (ovverosia nuovi concetti, non seguiti di titoli già esistenti) per la piattaforma.
Vive guarda già al futuro con una versione aggiornata del visore che vorrebbe rendere più leggero, senza fili e con il complemento di un sistema di posizionamento ancora più compatto ed efficiente.
Senza tuttavia correre così avanti, l’HTC Vive è una porta per una realtà virtuale coinvolgente a trecentosessanta gradi e vale la pena sperimentare questa innovativa soluzione HTC e Valve.
S.C. Campione