La realtà virtuale entra nel mondo della musica con una soluzione in grado di abbattere le barriere geografiche e tecniche: Joint Active Music Sessions (JAMS). Grazie a questa piattaforma musicale VR, artisti e insegnanti possono suonare, provare e insegnare insieme in spazi virtuali, con avatar ultra‑realistici e sincronizzazione istantanea, eliminando completamente il problema della latenza.

Cos’è JAMS e come funziona
JAMS è un ambiente virtuale collaborativo pensato per performance musicali in realtime. Ecco le caratteristiche principali:
- Avatar dinamici: i movimenti di ciascun musicista (gesture, inclinazione dell’archetto, impugnatura dello strumento) vengono catturati e riprodotti in tempo reale.
- Smartphone + visore VR: basta registrare un breve video con lo smartphone per trasformarlo in un avatar fedele all’esecutore, quindi entrare nella sessione tramite il visore.
- Sincronia perfetta: grazie a un’infrastruttura ottimizzata, JAMS garantisce un ritardo impercettibile (inferiore ai 10 ms), assicurando che ritmo e armonia restino intatti.
Requisiti tecnici essenziali
Per unirsi a una sessione JAMS serve:
- Smartphone moderno con fotocamera frontale per la scansione dei movimenti.
- Visore VR compatibile (standalone o collegato a PC) per visualizzare la scena immersiva.
- Connessione internet stabile (meglio se fibra o 5 GHz) per mantenere la latenza minima.
L’importanza della latenza zero
Nella musica a distanza, anche un ritardo di 10 millisecondi può compromettere l’esecuzione. Il Dott. Max Di Luca dell’Università di Birmingham spiega:
“La latenza è il tempo che intercorre tra l’emissione del suono e la ricezione da parte dell’ascoltatore. Superati i 10 ms, artisti e pubblico percepiscono discontinuità, con rischio di disallineamento ritmico e calo di concentrazione.”
JAMS sfrutta protocolli di rete avanzati e algoritmi di compensazione per annullare ogni ritardo, offrendo un’esperienza equiparabile a quella dal vivo.
Vantaggi per musicisti e insegnanti
- Prove da remoto: ensemble sparsi per il mondo possono esercitarsi come se fossero nella stessa sala.
- Lezioni interattive: insegnanti e allievi dialogano in uno spazio VR, con feedback immediato sui gesti e la tecnica.
- Performance pubbliche: streaming di concerti VR in tempo reale, aprendo nuovi orizzonti per eventi virtuali.
- Esperienze social: condivisione di palcoscenici virtuali e networking musicale senza confini.
Prospettive future
I ricercatori puntano a integrare:
- Modelli vocali 3D per cori virtuali.
- Supporto gestuale avanzato con sensori indossabili.
- Spazi VR personalizzabili per sale prove e accademie musicali.
Con il continuo miglioramento di hardware e reti a bassa latenza, la musica in realtà virtuale diventerà sempre più fluida e accessibile, rivoluzionando il modo di creare, imparare e condividere l’arte sonora.