Alan Mathison Turing è stato un matematico, logico e crittografo inglese, noto soprattutto per il suo contributo decisivo durante la seconda guerra mondiale alla decodifica dei messaggi tedeschi e per il suo lavoro nella teoria della computabilità e nell’intelligenza artificiale.
La sua opera più famosa è il “Test di Turing“, sviluppato nel 1950, che consiste nell’accertare se una macchina possa essere considerata dotata di intelligenza, sulla base della sua capacità di imitare la conversazione umana in modo abbastanza convincente. Questo test, anche oggi, oltre 70 anni dopo la sua enunciazione, è ancora una delle sfide tecniche più importanti dell’intelligenza artificiale.
Ma qual è il significato della sua scoperta? E perché la figura di Turing è così importante per la storia dell’informatica e dell’intelligenza artificiale?
Innanzitutto, bisogna considerare che, durante la Seconda Guerra Mondiale, il lavoro di Turing rivestì un ruolo di vitale importanza nella decodifica dei messaggi segreti tedeschi, che permise agli Alleati di vincere la guerra. In particolare, Turing fu uno dei principali responsabili del progetto “Ultra”, che sviluppò una macchina chiamata “Bombe” per decifrare i messaggi inviati dalla macchina di crittografia nazista “Enigma”.
Ma nonostante Tessera di Enigma, il lavoro di Turing non finì lì. Nel dopoguerra, infatti, si dedicò completamente al campo dell’informatica e dell’intelligenza artificiale, contribuendo a sviluppare idee fondamentali per la creazione dei moderni computer.
In particolare, Turing fu il primo a cercare di definire una macchina universale di calcolo: una macchina che potesse realizzare in modo automatico ogni tipo di operazione che si potesse effettuare con un calcolatore, indipendentemente dall’obiettivo per cui veniva utilizzato. Questa macchina è stata la base per lo sviluppo del moderno computer.
Ma Turing andò oltre, lanciando la sfida del Test di Turing, che, come abbiamo già notato, è ancora oggi considerato il principale banco di prova per la capacità di una macchina di essere considerata intelligente.
La tesi di Turing era che l’intelligenza umana poteva essere ridotta ad un insieme di semplici regole matematiche, e che quindi era possibile sviluppare una macchina dotata di intelligenza artificiale, in grado di replicare il modo in cui gli esseri umani pensano e prendono decisioni.
Oggi, grazie ai progressi tecnologici degli ultimi anni, l’intelligenza artificiale è diventata una realtà concreta, con applicazioni in molti campi, dalla medicina alla finanza. E anche la sfida del Test di Turing sta finalmente dando i suoi frutti: le reti neurali, infatti, si stanno rivelando davvero in grado di imitare il ragionamento umano, aprendo prospettive impensabili solo pochi anni fa.
In definitiva, senza il lavoro e la visione di Alan Turing, lo sviluppo della computer science e dell’intelligenza artificiale non sarebbero stati così rapidi e profondi come lo sono stati. Ma la sua figura va oltre la sola tecnologia: il suo coraggio e la sua determinazione nella lotta per i diritti dei gay lo hanno reso anche un simbolo di lotta per le libertà individuali e per la dignità delle persone, un esempio che ancora oggi ispira molti in tutto il mondo.
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