La realtà virtuale consiste in una tecnologia molto affascinante, che permette di percepire attraverso diversi sensi una realtà simulata, costruita, non reale ma realistica e quindi credibile. Attraverso l’uso di varie tecnologie, è possibile creare dei veri e propri mondi alternativi, che non esistono nella realtà e possono essere percepiti per mezzo di appositi strumenti come per esempio visori, guanti, apparecchiature speciali, occhiali, tute tecniche, e via dicendo.
La realtà virtuale si distingue da quella aumenta perché permette di immergersi con quasi tutti i sensi (escluso, per adesso, il gusto) in un mondo che in realtà non esiste.
Come abbiamo detto, in genere si utilizzano diversi strumenti per permettere di percepire la realtà virtuale e di immergersi in toto in questo mondo realistico. Essi sono in genere i visori, che possono essere un casco o anche un semplice paio di occhiali particolari; li auricolari, alcuni guanti che servono per impartire comandi e percepire stimoli tattili, ed una tuta, detta cybertuta, che avvolge tutto il corpo.
Quando si pensa alla realtà virtuale, risulta del tutto normale collegarla all’uso di visori e caschi che permettono di percepire visivamente questo mondo realistico. Ma è sempre così? Si utilizzano sempre visori per la realtà virtuale?
In realtà esiste anche un tipo di realtà virtuale, detta non immersiva, che prescinde dall’uso di visori. Nella realtà virtuale non immersiva, infatti, l’utente non dovrà utilizzare alcun tipo di casco o di visore e si troverà semplicemente di fronte al monitor, che sarà la ‘finestra’ dalla quale egli osserva il mondo tridimensionale, e con il quale può interagire per mezzo di altri strumenti, come per esempio appositi joystick.
Un’azienda, per esempio, che utilizza la realtà virtuale non immersiva è Ikea. Essa permette di usare un’app apposita con la quale si può scannerizzare il prodotto scelto dal catalogo. A questo punto, appare l’immagine in 3D del mobile o del prodotto scelto, permettendo così di visionare direttamente dallo smartphone se un certo mobile possa essere adatto e sufficientemente grande per la propria abitazione.
La realtà virtuale non immersiva consiste in un piccolo ritaglio di questo grande mondo in evoluzione. Infatti la si utilizza per motivi molto specifici, per esempio appunto per situazioni che non hanno a che fare col divertimento o con l’apprendimento, come abbiamo visto nel caso concreto dell’azienda Ikea e del suo sistema di realtà aumentata. Si tratta comunque di un servizio molto comodo per una persona che voglia capire come e se determinati prodotti stiano bene nell’abitazione: ecco perché la realtà virtuale senza visori può essere molto utile in un’ottica di marketing e di azienda. In questo modo si può creare un’esperienza per il cliente, che mette al centro il consumatore e gli permette di convincersi di un acquisto in modo assai più intenso.
Alcune aziende che si occupano di realtà aumentata immersiva stanno sviluppando anche dei sistemi diversi di approccio alla stessa rispetto ai classici visori. È il caso di Microsoft HoloLens, un prodotto che ricorre all’uso degli ologrammi per creare una realtà aumentata utile per esempio ai fini didattici e scientifici.