L’Apple Vision Pro e il Meta Quest 3 rappresentano due delle proposte più avanzate nel panorama degli headset per realtà virtuale e mista, ma con filosofie e caratteristiche tecniche che li distinguono marcatamente.
L’Apple Vision Pro si distingue per la sua tecnologia display micro-OLED, che promette una risoluzione eccezionale con circa 23 milioni di pixel, garantendo un’esperienza visiva di altissima qualità, con una densità di pixel che assicura immagini nitide e dettagliate, arricchite da una vasta gamma cromatica. Il dispositivo offre varie frequenze di aggiornamento, tra cui 90Hz, 96Hz e 100Hz, per garantire una visualizzazione fluida e minimizzare il motion blur. In termini di comfort, l’Apple Vision Pro prevede una gamma di regolazione dell’Interpupillary Distance (IPD) da 51mm a 75mm, per adattarsi a un ampio spettro di utenti. Nonostante il campo visivo orizzontale sia leggermente inferiore a quello del Quest 3, con circa 100 gradi, la qualità e la densità dell’immagine promettono di compensare questa differenza.
Il Meta Quest 3, d’altra parte, si avvale di un display LCD “4K+ Infinite” che offre un campo visivo (FOV) di 110 gradi orizzontalmente e 96 gradi verticalmente, espandendo significativamente l’esperienza immersiva virtuale dell’utente. Anche il Quest 3 permette una regolazione dell’IPD pressoché identica a quella del Vision Pro, ma con una meccanica di aggiustamento che promette precisione e comfort. Il dispositivo supporta una vasta gamma di frequenze di aggiornamento, inclusi 72Hz, 80Hz, 90Hz e 120Hz, per adattarsi a diverse esigenze di visualizzazione in realtà virtuale.
Dal punto di vista della potenza di elaborazione, l’Apple Vision Pro si affida al chip M2, accompagnato da un chip “R1” dedicato, offrendo una potenza computazionale notevole, con un’attenzione particolare alla bassa latenza e al trasferimento dati ad alta velocità, cruciali per un’esperienza utente fluida e reattiva. Il Meta Quest 3 utilizza il chip Snapdragon XR2 Gen 2, che garantisce tempi di caricamento rapidi e un’esperienza di gioco senza compromessi, grazie a un significativo miglioramento della capacità di elaborazione grafica rispetto alle generazioni precedenti.
In termini di design e comfort, l’Apple Vision Pro si ispira alla flessibilità, con cinturini intercambiabili simili al sistema delle bande dell’Apple Watch, promettendo un’esperienza di indosso personalizzata e confortevole. Il Meta Quest Pro, con un approccio “one size fits all”, utilizza braccia rigide e un sistema a carrucola per adattarsi alla testa dell’utente, anche se questo può tradursi in un certo livello di disagio durante l’uso prolungato.
Una caratteristica unica dell’Apple Vision Pro è il visore in vetro laminato 3D, che include una funzionalità chiamata “Eyesight”, consentendo agli utenti di mostrare i propri occhi durante l’uso dell’headset per interazioni faccia a faccia. Questo contrasta con il Meta Quest Pro che, sebbene dotato di due fotocamere frontali per la passthrough a colori, non offre una funzionalità simile.
Entrambi i dispositivi promettono un’esperienza di realtà mista, con il Meta Quest Pro che inclina più verso un’esperienza VR, offrendo la possibilità di attivare o disattivare la passthrough a colori. L’Apple Vision Pro, invece, si concentra fortemente sull’ottimizzazione dell’esperienza MR, introducendo funzionalità innovative come la creazione di personae digitali per interazioni in Facetime MR e la possibilità di regolare il livello di immersione tramite una funzione “crown”.
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