Il progetto ITER, uno dei più ambiziosi al mondo per la realizzazione della fusione nucleare, sta facendo un salto tecnologico decisivo grazie all’introduzione della realtà aumentata (AR) sul campo. L’organizzazione ha infatti iniziato a utilizzare un’applicazione chiamata Gamma AR, che consente a ingegneri, tecnici e progettisti di sovrapporre modelli 3D digitali alla realtà fisica, direttamente da tablet o smartphone.

Modelli virtuali sovrapposti alla realtà fisica
Attraverso l’app Gamma AR, i tecnici di ITER possono confrontare la versione reale (as-built) con quella progettata (as-designed). Un approccio simile a quello adottato da IKEA per visualizzare mobili a casa propria, ma con una complessità ingegneristica infinitamente maggiore.
“Hai davanti a te il componente fisico installato, e sopra puoi proiettare il modello 3D per verificare che tutto corrisponda”, spiega Lucas Scherrer, responsabile dell’integrazione degli edifici presso ITER.
Risparmio di tempo, denaro e risorse
Uno degli obiettivi principali dell’introduzione di questa tecnologia è prevenire errori costosi e difficili da correggere. Una singola rielaborazione in cantiere può costare migliaia di euro, e più tardi viene individuata, più complessa diventa da risolvere.
Grazie all’AR, è possibile individuare problemi in pochi minuti, anziché attendere settimane o mesi. L’app consente anche di segnalare le anomalie, allegando descrizioni, identificativi dei componenti e immagini dettagliate. Questi dati possono poi essere assegnati a un responsabile per la risoluzione.
Collaborazione tra campo e ufficio
La funzionalità dell’app non si ferma alla semplice segnalazione. Una volta raccolti i dati in cantiere, i tecnici possono accedere ai modelli 3D completi tramite software come Navisworks, cercando soluzioni alternative e pianificando le modifiche in modo più efficiente.
Per facilitare l’adozione, ITER ha già acquistato 10 tablet rugged destinati ai team di sorveglianza, con l’intenzione di estendere l’uso dell’applicazione ad altri gruppi e reparti.
Usi futuri e potenziale comunicativo
Gamma AR si rivela utile anche per prevedere come appariranno future installazioni in un ambiente esistente. Questo si traduce in un enorme vantaggio per chi deve progettare nuovi impianti, installare attrezzature o semplicemente per illustrare ai visitatori come apparirà il sito una volta completato.
Scherrer sottolinea:
“Abbiamo già una sala VR per le visite, ma la possibilità di mostrare direttamente sul campo la struttura futura offre un impatto molto più forte”.
Tecnologia accessibile e precisa grazie al Lidar
L’app è ottimizzata per dispositivi Apple iOS, in particolare per i modelli Pro di iPhone e iPad, che integrano il sensore Lidar. Questo consente un allineamento rapido e preciso tra i modelli digitali e le strutture reali.
Attualmente esistono due metodi di allineamento:
- Scansione Lidar diretta, che consente all’utente di selezionare un punto e un bordo sul pavimento per calibrare il modello.
- Sistema con QR code, in arrivo ad aprile, che permetterà di sincronizzare l’app con il layout esistente cliccando su un codice già applicato da un utente esperto.
Una svolta per l’industria dell’energia e oltre
La maturità della tecnologia AR consente oggi soluzioni pratiche, intuitive e scalabili, con un impatto diretto su:
- Riduzione dei tempi di intervento
- Maggiore precisione nelle installazioni
- Ottimizzazione dei costi
Gamma AR è già ampiamente usata in industria, edilizia e assemblaggio, e ITER si unisce ora a questo trend con l’obiettivo di portare la fusione nucleare un passo più vicino alla realtà.
Conclusione
L’integrazione della realtà aumentata nei processi ingegneristici complessi rappresenta un nuovo standard per l’efficienza e la precisione. ITER sta dimostrando come l’innovazione digitale possa accelerare anche le imprese scientifiche più ambiziose del nostro tempo, offrendo strumenti concreti e immediati per costruire il futuro dell’energia.