La realtà virtuale si sta dimostrando, col trascorrere degli anni, un fenomeno dalle valide applicazioni anche nel trattamento e nella terapia di vari tipi di disabilità e problemi psico fisici, tanto negli adulti quanto nei bambini.
La realtà virtuale si è dimostrata particolarmente importante nel settore della cura dell’autismo.
Circa l’1% delle persone che ci sono al mondo soffrono di disturbi relativi all’autismo; man mano che la ricerca va avanti, è possibile offrire a queste persone una speranza di vita, e di vita di qualità, nettamente maggiore. Anche la realtà virtuale e tutti gli strumenti ad essa connessa si stanno dimostrando molto utili nella terapia delle persone disabili, in particolare per quanto concerne il campo della relazione sociale, particolarmente delicato per le persone autistiche. In vari esperimenti che sono stati conclusi, a queste persone son state fatte indossare delle cuffie e dei visori, per mezzo dei quali essi venivano messi alla prova in varie situazioni relazionali, come un colloquio di lavoro, un incontro, e via dicendo. In questo modo si abituano le persone affette da autismo a relazionarsi con la componente sociale di coloro che incontrano. È stato dimostrato che i pazienti trattati con sedute di realtà virtuale attivavano parti del cervello in maniera maggiore rispetto a coloro che non avevano fatto l’esperimento.
L’obbiettivo dell’applicazione della realtà virtuale a questo campo è quello di aiutare le persone autistiche a superare le maggiori fobie sociali che devono incontrare nell’ambito delle relazioni della vita. La persona affetta da disturbo di autismo, infatti, incontra particolare difficoltà anche in quelle situazioni che a noi possono sembrare del tutto normali, come salire su un mezzo di trasporto pubblico affollato, parlare in mezzo alla gente, e via dicendo. La realtà virtuale li aiuta gradualmente ad inserirsi in questi ambienti dalla forte carica di stress, ad affrontare la loro paura in maniera personalizzata e sotto stretto controllo del personale e degli psicologi. I grandi vantaggi della realtà virtuale sono quelli di rendere l’esperimento del tutto innocuo, in quanto i pazienti sono accompagnati man mano nel loro percorso incontro a tutte le situazioni che possono provocare stress ed ansia.
Non solo: la realtà virtuale può essere utilizzata in ogni luogo, in ogni momento, senza rendere necessario che il paziente si trasferisca dal terapeuta. In questo modo la terapia diviene più semplice, accessibile, economica, e migliorano le possibilità di utilizzo.
I grandi progressi della realtà virtuale applicata all’autismo riguardano sia i bambini più piccoli che i ragazzi e gli adulti.
Il mondo per un bambino autistico può essere particolarmente stressante e faticoso, sono tanti gli stimoli che non riesce a decifrare in maniera più corretta, e per questo un ausilio che lo accompagni (assieme a psicologici ed esperti) è fondamentale per cercare di imparare a gestire in modo non traumatico e consapevole tutti gli aspetti della vita quotidiana che potranno essere chiamati ad affrontare, nell’ottica di una maggiore autonomia e per fornire loro gli strumenti per una vita futura più serena e più autosufficiente.