L’Apple Vision Pro, nonostante le sue innovazioni nel campo della realtà mista, presenta una serie di aspetti negativi che potrebbero scoraggiare potenziali acquirenti.
Tra questi, il prezzo di $3.499 lo rende uno dei visori AR/VR più costosi sul mercato, limitandone l’attrattiva a un pubblico di nicchia. Inoltre, la durata della batteria di soli due ore rischia di interrompere l’esperienza di film o sessioni di gioco, rendendo necessaria la ricarica durante l’uso. Il dispositivo è stato anche descritto come pesante e ingombrante, risultando scomodo da indossare per periodi prolungati.
Alcune delle funzionalità più pubblicizzate, come la fotocamera 3D e le personalità digitali per le chiamate FaceTime, non hanno impressionato: sono state considerate poco entusiasmanti o addirittura inquietanti, con tendenza a lag e glitch.
Le implicazioni sulla privacy e sicurezza, derivanti dall’uso di tracciamento oculare, riconoscimento facciale e fotocamere 3D, sollevano preoccupazioni per la potenziale esposizione a rischi di privacy o furto d’identità. Inoltre, il dispositivo potrebbe accentuare il divario digitale e influenzare negativamente le relazioni interpersonali e sociali. Infine, l’impatto ambientale e le possibili conseguenze sulla salute fisica e mentale rappresentano ulteriori aree di preoccupazione.
In sintesi, l’Apple Vision Pro, nonostante le sue potenziali rivoluzioni tecnologiche, presenta significative limitazioni che meritano considerazione prima di un eventuale acquisto, come sottolineato nelle analisi approfondite di fonti come Gadget Advisor.
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