I fan di RoboCop che speravano di vivere l’azione in realtà virtuale resteranno delusi: il progetto RoboCop: Streets of Anarchy VR non vedrà mai la luce. Secondo quanto confermato da Amazon MGM Studios a UploadVR, il titolo non ha mai ricevuto una licenza ufficiale per lo sviluppo, e la sua pagina web è stata rimossa.
RoboCop: Streets of Anarchy non era autorizzato
Il gioco, sviluppato dallo studio Coffee Moth Games, era stato annunciato due settimane fa con una presentazione che includeva riferimenti a una presunta collaborazione con Amazon MGM e alla distribuzione su Meta Quest 3 e PC VR. Tuttavia, poco dopo l’annuncio, lo studio ha chiarito che le piattaforme erano state elencate per errore e che il titolo sarebbe stato destinato solo al mercato arcade.
Ma la situazione si è complicata ulteriormente: un portavoce di Amazon MGM ha confermato che non esiste alcun accordo di licenza con Coffee Moth Games, né alcuna autorizzazione per lo sviluppo di un gioco VR legato al franchise di RoboCop.
Nessun accordo diretto, solo una terza parte coinvolta
In un chiarimento inviato a UploadVR, i rappresentanti di Coffee Moth Games hanno dichiarato di non aver trattato direttamente con Amazon MGM, ma di essere stati contattati da una società terza responsabile della gestione delle licenze.
Questo solleva dubbi sulla trasparenza dell’intera operazione e sull’effettiva validità del progetto, che ora risulta ufficialmente non autorizzato. Nonostante gli iniziali entusiasmi, il gioco VR non aveva dunque le basi legali per proseguire il suo sviluppo.
Pagina web oscurata e nessuna data di uscita
Dopo la conferma dell’assenza di licenza, la pagina ufficiale del gioco è stata rimossa e resa accessibile solo tramite password. Nessuna dichiarazione ufficiale è stata ancora rilasciata da Coffee Moth Games, ma ulteriori aggiornamenti potrebbero arrivare nei prossimi giorni.
Conclusione
La cancellazione di RoboCop VR mette fine a un progetto che aveva attirato l’attenzione dei fan del celebre cyborg-poliziotto, ma che si è rivelato privo delle necessarie autorizzazioni. Un promemoria per l’industria videoludica: anche le idee più promettenti non possono ignorare le regole sulle licenze IP.
