Il trionfo nel Gran Premio di Austin da parte di Lewis Hamilton ha significato non solo la quarta vittoria consecutiva del titolo dei costruttori della Formula 1 da parte della scuderia Mercedes, ma anche un’ipoteca del titolo piloti da parte dell’inglese, che ancora mastica amaro dopo essere stato sconfitto la stagione scorsa dal suo allora compagno Nico Rosberg. La prestazione del 22 ottobre di Hamilton è stata perfetta, con una gara dominata in lungo e in largo nella quale si è registrata anche la fenomenale rimonta di Max Verstappen, che partito dal quindicesimo posto è arrivato fino al terzo, salvo poi venire penalizzato per aver tagliato la strada a Kimi Raikkonen.
La vittoria del campionato mondiale 2017 da parte di Hamilton era la più probabile secondo i principali pronostici sportivi specializzati. Lo strapotere della Mercedes, che si impone con regolarità dal 2014, ossia da quando Sebastian Vettel ha lasciato la Red Bull per la Ferrari. Dopo l’exploit di Austin, dove Vettel non è riuscito a tenere il passo dell’inglese, Hamilton ha adesso 66 punti di vantaggio sul suo diretto concorrente e avrà bisogno solamente di 9 punti nel prossimo GP del Messico per portare a casa il suo quarto titolo piloti di sempre, a soli 32 anni. Le tre gare che restano da disputare, a parte quella del Messico ci saranno il GP del Brasile e di Abu Dhabi, sono davvero troppo poche per dare un’opportunità concreta al pilota tedesco, che nonostante sia stato protagonista di una stagione importante e abbia riportato la Ferrari a lottare per il titolo, è ancora lontano da poter competere in maniera effettiva con Hamilton nel lungo periodo.
In effetti, il gap tra Vettel e Hamilton si è stabilito proprio a metà stagione, dopo il GP d’Ungheria, ossia l’ultimo vinto dal tedesco in questa stagione. In seguito a quella gara l’inglese ha fatto praticamente il vuoto alle sue spalle guidando alla grande e riuscendo a vincere cinque gare su sei e arrivando secondo solo in un’occasione. La scuderia di Maranello sembra essere ancora lontana anni luce da quella di Stoccarda, che da anni ormai ha preso il ruolo di despota del campionato che prima apparteneva alla Red Bull e non lascia neanche le briciole agli avversari. Valtteri Bottas, secondo pilota della scuderia tedesca, si trova infatti a solo 21 lunghezze da Vettel, il che dimostra chiaramente come le due automobili si trovino su due livelli diversi. L’apporto di Raikkonen alla causa del Cavallino Rampante è stato minimo, visto che il finlandese è addirittura quinto in classifica e raramente è riuscito a fare da scudiero al primo pilota. Così, dopo un’accelerazione importantissima negli ultimi sei gran premi, Hamilton sta preparando la festa per il suo titolo mondiale.
Per la Ferrari tuttavia va registrato il passo in avanti dal punto dei vista dei risultati. La stagione scorsa, infatti, Vettel si era piazzato solamente quarto, preceduto in classifica persino da Daniel Ricciardo. Che sia la stagione prossima quella del riscatto per la Rossa?
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